Casa Zuccala

Le visite a Casa Zuccala – la dimora


Dopo un caffè di benvenuto offerto dai proprietari, Laura Vanetti ci accompagna nella visita degli interni che purtroppo, a scopo di tutela, non sono fotografabili.

I differenti stili d’arredo che differenziano le sale dimostrano il legame della famiglia Zuccala con la propria terra, che viene rispecchiato dai dipinti e dalle suppellettili.

Ogni stanza presenta un tema differente: abbiamo così l’ebanisteria con tema miniato, mobilia di pregio che riporta i tipici intagli a punta di diamante, oppure le terracotte di Castellamonte presenti in grande quantità grazie alla passione di Ignazio Zuccala che ne fece incetta per la propria collezione.

Passando davanti all’ingresso principale si riconosce la tipica disposizione delle case dell’alta borghesia del tempo. Di fronte alla porta una scala conduce al piano superiore ove si trovava la zona notte, alla destra si trova un salotto in cui si accoglievano gli ospiti, mentre alla sinistra si ha lo studio, la cui grande biblioteca ancora in buono stato oggi raccoglie una mescolanza di antichi volumi, opere più moderne e una collezione di antichi quotidiani tra cui una simpatica vignetta satirica risalente ai tempi di Camillo Benso Conte di Cavour.

Dopo la graduale estinzione della famiglia Zuccala la residenza andò incontro a un periodo di totale abbandono durante il quale si verificarono episodi di sciacallaggio da parte di ladruncoli che depradarono lo stabile di un’ingente parte del suo patrimonio di beni.

Quando la famiglia Vanetti ne acquisì la proprietà ebbe inizio una vasta operazione di restauro durante la quale, tramite vari documenti di compravendita rintracciati sul territorio, gran parte del patrimonio trafugato venne rintracciato e restituito o riacquistato da Casa Zuccala.

La nostra visita di Casa Zuccala, che non racconto nella sua completezza per lasciarti il gusto di scoprirla, termina sul terrazzo, luogo dal quale si gode uno spettacolare panorama su tutta la campagna circostante e anche oltre.

Particolare in contrasto con il generale stile della magione è la facciata interna, rivestita con decori lignei, che risale al restauro del 1800 e che fu realizzata per il gusto personale dell’allora proprietario, uno degli ultimi discendenti di casata Zuccala, ispiratosi allo stile del sud Tirolo.