Le PANC

     L’acronimo PANC  (Plantas alimenticias não-convencionais) è legato ad un moderno movimento di pensiero di origine portoghese che mira a valorizzare quelle piante spontanee, presenti in natura ed anche nei nostri giardini, che possono avere valori alimentari, ma che, nella tradizione culinaria e salutistica, non sono solitamente prese in considerazione.

     In quest’ottica deve porsi anche le diffusione dell’interesse per la fitoalimurgia, cioè per il piacere di “andar per erbe”, di cercare, cioè, nella flora spontanea e raccogliere le piante alimentari.

 

     Nel GEA di Casa Zuccala il termine PANC è stato assunto, invece, con significato diverso, per riconoscere: :

 
  • sia le “Piante Alimentari Dimenticate”, cioè quei vegetali che un tempo erano comunemente coltivati per scopi alimentari nel mondo occidentale e che, per motivi diversi, sono stati abbandonati e sostituiti da nuove colture, come la Tetragonia expansa (Spinacio di montagna) o l’Atriplex hortensisi (Bietolone rosso), sostituiti dallo Spinacio;
  • sia le “Piante Alimentari Esotiche”, cioè quella ricchissima varietà di vegetali originari del Nuovo Mondo, dell’Asia e dell’Africa e localmente ampiamente utilizzati nell’alimentazione, che solo oggi, grazie al fenomeno della globalizzazione, giungono sui nostri mercati, come la Stevia o il Goji o la Curcuma, o che timidamente si affacciano, ma non sono ancora da noi ampiamente commercializzati, come la Zucca spinosa o il Taro o la Caigua o il Cucamelon.
 

     Occorre a questo proposito ricordare che il Mondo Occidentale, poiché non ha oggi problemi di alimentazione, non sente l’impellente necessità di acquisire alimenti alloctoni, come nel Cinquecento, in condizioni economiche diverse, avvenne per il Mais, la Patata o, in parte, per il Pomodoro, e, spesso, l’introduzione delle Piante Alimentari Esotiche è solo il frutto di una moda favorita dalla pubblicità e dal gusto per il nuovo.
     Lo scopo del GEA è quello, invece, di valutare la possibilità di coltivare nei nostri climi e, quindi, di introdurre nella nostra alimentazione quotidiana queste piante e di farne conoscere le caratteristiche e le potenzialità alimentari.